Amici di Tecnoapp: Il primo protagonista è Enrico Anut

Un nuovo spazio dedicato alle relazioni che contano davvero!

Nel mondo dell’automazione e della sicurezza, la tecnologia è fondamentale. Ma ciò che fa davvero la differenza, ogni giorno, sono le persone. Quelle che condividono progetti, valori, visione. Quelle con cui si lavora bene, ci si confronta con rispetto e si cresce insieme.

Da questa convinzione nasce “Amici di Tecnoapp”, una rubrica pensata per dare voce a chi ha scritto – e continua a scrivere – un pezzo della nostra storia.

Questo articolo lo leggi in 3 minuti.

Da quanto tempo conosci Tecnoapp?

Conosco Tecnoapp fin dall’inizio della sua attività. Era gennaio 2012, e ricordo perfettamente il momento in cui Marco Loi, con in mano l’iscrizione alla Camera di Commercio, mi parlò del progetto appena nato. Da lì è iniziata la mia conoscenza – e il mio rapporto – con Tecnoapp.

Cosa apprezzi di più della collaborazione con Tecnoapp?

Tecnoapp è un’azienda autentica, con valori veri. Non si tratta solo di business, ma di compattezza del gruppo, di amicizia e coesione – valori che si respirano sia nei momenti più professionali, sia in quelli più leggeri e conviviali. È un’azienda che rispetta le persone, siano esse dipendenti, clienti o fornitori.

C’è un episodio che ti ha colpito particolarmente?

Uno dei momenti più intensi, anche perché recente, è stato rivedere Andrea Valsecchi dopo un periodo difficile. L’ho ritrovato accolto con affetto, operativo, circondato da colleghi sinceramente felici di rivederlo. È stato un momento che mi ha toccato molto. Ma potrei raccontare davvero tanti episodi: lavorare con Tecnoapp è una continua fonte di belle esperienze.

Come descriveresti il team Tecnoapp in una sola parola?

“Famiglia.” È un termine che può sembrare abusato, ma in questo caso lo uso con convinzione. A Tecnoapp ci si rispetta come persone, prima ancora che come professionisti. Come in una famiglia, ci sono differenze di carattere, a volte anche discussioni, ma sempre con la volontà di ricomporsi e di camminare insieme verso un obiettivo comune.

Un consiglio per chi vuole distinguersi nel settore della sicurezza?

Puntare sulla qualità, sempre. In ogni aspetto: prodotti, supporto, attenzione al cliente, cura dei dettagli negli eventi, nei rapporti con i fornitori e i collaboratori. La qualità premia, anche se può sembrare una strada più difficile. Formazione continua, integrazione con il territorio, iniziative sociali: tutto deve avere come comune denominatore la qualità fatta bene.

C’è un prodotto o progetto che ti lega in modo particolare a Tecnoapp?

Due progetti, in particolare. Il primo è la nascita della Tecnoapp Academy, quando ancora pochi parlavano di “Academy” nel nostro settore. Il secondo è la collaborazione con la Fondazione Enzo Hruby, per la quale Tecnoapp ha sponsorizzato borse di studio per il corso in Cultural Security Manager a Pavia: un’iniziativa generosa e lungimirante.

Quali sono i valori che ti uniscono maggiormente a Tecnoapp?

Senza dubbio la lealtà. Essere trasparenti, sinceri, anche quando non è facile. Per lavorare insieme e costruire qualcosa di solido serve fiducia. Poi ci sono la passione, la voglia di innovare e – perché no – anche il piacere di condividere momenti umani, davanti a una pizza o una birra, oltre i preventivi e i listini.

Dove vedi il futuro del settore sicurezza nei prossimi anni?

Prevedere oggi a 5 o 10 anni è difficile, ma credo che la professionalità e la qualità continueranno ad essere premiate. Vedremo una sicurezza sempre più diffusa, accessibile a tutti, non più solo per “pochi”. Si andrà in due direzioni: da un lato soluzioni smart, semplici e “fai da te”; dall’altro, aziende professionali sempre più specializzate, capaci di integrare sicurezza, informatica, domotica e impiantistica in generale. Chi investirà oggi in qualità avrà un vantaggio competitivo importante.