Evoloop BEA alla prova sul campo

Evoloop è il nuovo sensore radar FMCW da 60 GHz di BEA, con campo visivo a 140° e spire virtuali configurabili via app. Progettato per sostituire spire e fotocellule, si distingue per installazione rapida e affidabilità. In questo articolo abbiamo raccolto l’intervista a Franco Falco, che ha testato personalmente il sensore nel parcheggio aziendale: un esempio concreto della competenza con cui selezioniamo e proviamo le soluzioni che proponiamo.

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In un settore dove efficienza, precisione e semplicità installativa fanno la differenza, BEA si conferma un punto di riferimento tecnologico riconosciuto a livello europeo.

Da tempo seguiamo con attenzione le evoluzioni del marchio, con il quale abbiamo instaurato un dialogo tecnico costante. Un confronto che si è concretizzato anche nel corso tecnico dedicato ai sensori BEA organizzato da Tecnoapp nel 2024, presso la nostra sede di Cucciago, con un’ottima risposta da parte degli installatori.

Tra le soluzioni che hanno attirato maggiore interesse, Evoloop ha saputo distinguersi per immediatezza e versatilità. Lanciato ufficialmente sul mercato a fine 2024, questo sensore radar FMCW da 60 GHz è progettato

per sostituire in modo intelligente spire magnetiche e fotocellule. Con un campo visivo di 140°, fino a tre spire virtuali configurabili via app, autoapprendimento ambientale, protezione tipo D secondo EN 12453, e funzionamento affidabile in ogni condizione meteo, Evoloop rappresenta oggi una delle proposte più evolute per il controllo accessi e il rilevamento su barriere.

A testarlo per primo, direttamente sul campo, è stato Franco Falco, responsabile della filiale Tecnoapp di Como, che ha scelto di installarlo sulla sbarra del nostro parcheggio aziendale. Dalla pratica alla proposta, l’esperienza diretta diventa così un’occasione per approfondire e condividere con te ciò che funziona davvero.

Perché hai scelto proprio Evoloop?

Cercavo una soluzione moderna, affidabile e soprattutto che evitasse i classici lavori invasivi per l’installazione delle spire magnetiche. L’Evoloop mi ha colpito subito: si installa in pochi minuti, non richiede opere murarie e ha una logica di funzionamento intelligente, adattabile a qualsiasi scenario.

Quali vantaggi concreti hai riscontrato rispetto alle soluzioni tradizionali?

Il primo vantaggio è pratico: niente scavi, niente polvere, niente attrezzature pesanti. L’installazione è semplice e pulita. In secondo luogo, le spire virtuali possono essere configurate via app in totale autonomia, e si adattano alle condizioni ambientali in tempo reale. Questo significa meno assistenza post-installazione e maggiore affidabilità nel tempo.

Com’è andata l’installazione?

È stato davvero plug & play. Dopo aver installato il sensore, regolato il campo visivo con l’angolazione corretta, in pochi minuti, il sistema ha autoappreso l’ambiente e ha iniziato a funzionare senza problemi.

tramite l’app, ho configurato due spire virtuali: una dedicata all’apertura automatica della barriera e la seconda per la sicurezza sotto l’asta.

In quali contesti lo consiglieresti?

In tutti gli impianti dove ci sono barriere automatiche o cancelli con alta frequenza di passaggio sia in contesti industriali che residenziali. Inoltre, per le situazioni in cui si cerca una maggiore protezione per i pedoni. Rispetto a una fotocellula singola, Evoloop copre un’intera area e riduce i punti ciechi, pur restando un dispositivo tipo “D”. 

C’è una caratteristica tecnica che ti ha davvero colpito?

Sicuramente il campo visivo a 140° e la possibilità di configurare fino a 3 spire virtuali indipendenti. Questo ti permette di personalizzare il rilevamento a seconda delle esigenze reali del sito. E poi funziona con ogni condizione meteo: pioggia, nebbia, gelo… zero interferenze. Infine mi ha colpito la facilità di utilizzo dell’app di configurazione.